le ultime novità al Mobile World Congress di Barcellona
Il mercato dei cellulari attira anche i produttori di hardware e di navigatori satellitari
BARCELLONA – Se i telefonini fanno ormai concorrenza ai navigatori satellitari, perché mai un navigatore satellitare non dovrebbe fare concorrenza ad un telefonino? E se i produttori di telefoni ormai sfornano apparecchi ultra sofisticati che con l’aggiunta continua di funzioni sono diventati in tutto e per tutto dei computer da tasca, per quale motivo un produttore di pc non dovrebbe usare il proprio know how per buttarsi a capofitto anche nel mercato della telefonia? E la risposta che arriva dal Mobile World Congress di Barcellona è in effetti che no, non ci sono controindicazioni. Così, tra le tante novità dell’edizione 2009, vanno registrati due debutti eccellenti, ovvero Acer e Garmin, rispettivamente terzo produttore al mondo di personal computer e leader mondiale nel campo della navigazione satellitare, che per la prima volta si gettano in un’arena telefonica che ha sì i suoi grandi campioni un pezzo avanti agli altri, ma che vede in lizza un sempre maggiore numero di competitors nei cinque continenti.
ACER – Acer ha un’ambizione molto forte: rendere possibile per chiunque l’upgrade dal telefono tradizionale allo smartphone. E per fare questo, tra gli otto modelli di telefoni presentati alla convention spagnola, ne prevede in particolare uno che Aymar de Lencquesaing, vicepresidente del gruppo capitanato dall’italiano Gianfranco Lanci, si rifiuta di definire “low cost”, soprattutto per l’accezione non sempre positiva che accompagna questa locuzione, ma che con un prezzo di vendita ancora non stabilito ma “che potrà andare da 0 a 50 euro”, a costo “low” – e quindi alla portata di molti – lo sarà veramente.
GARMIN – Garmin lancia invece due modelli di smartphone full touch, i Nüvifone M20 e G60, prodotti con Asus, che integrano la navigazione satellitare con le funzioni di telefono, i servizi di entertainment e la ricerca di informazioni attraverso Google, con la possibilità che le informazioni raccolte si trasformino direttamente in istruzioni per impostare il navigatore. Il Wmc è la principale ventrina per presentare al mondo le novità di un settore che, nonostante la crisi, non sembra conoscere recessione. E anche questa volta le attese non sono andate deluse.
I MODELLI DI PUNTA – Molti grandi marchi ne hanno approfittato per lanciare o annunciare i nuovi modelli di punta. Nokia accende i riflettori sull’E75 e soprattutto sull’N97, che a giugno sarà già sul mercato con la funzione integrata di accesso all’OviStore; Toshiba si getta sull’ultrasottile e propone il Tg01, che punta molto sull’alta definizione del proprio schermo multitouch (tipo quello dell’iPhone) da 4,1 pollici; Samsung presenta la nuova versione di Omnia, per la quale sarà presto disponibile uno specifico negozio online sul modello dell’AppStore di Apple e di quelli già annunciati da Nokia e Microsoft; Lg mette in evidenza Arena, un telefono che gioca molte delle proprie carte sulla multimedialità (offre ad esempio il suono Dolby e un’interfaccia tridimensionale molto user friendly), e Style, il telefono con la tastiera estraibile trasparente. In tempi di grande attenzione alle tematiche ecologiche non potevano non arrivare i telefonini amici dell’ambiente, come il Blue Earth di Samsung e il Coral 200 solar di Zte che dispongono di un sistema di carica delle batterie a energia solare. E visto che il telefono ci accompagna ormai praticamente ovunque, molti produttori hanno pensato bene di varare dei modelli completamente “water-proof” – da Docomo alla stessa Toshiba -, per scongiurare perdite di dati nel caso di una caduta accidentale dell’apparecchio in mare o nella vasca da bagno. Docomo ha studiato anche un modello specifico per i bambini, facile da usare ma dotato soprattutto di una catenella da tirare in caso di pericolo (il bimbo si perde, si ritrova solo o circondato da malintenzionati) che fa scattare un allarme sonoro tipo antifurto dell’auto e che automaticamente segnala via sms la sua presenza al cellulare dei genitori. Non sempre di un apparecchio si valuta la sola utilità. A volte entrano in gioco altri fattori. Come lo charme che il dispositivo stesso può esercitare grazie ad un’estetica ricercata. E’ il caso dell’Aura con ghiera di diamanti disegnato da Alex Amosu, il più fotografato e ammirato allo stand Motorola (ma esiste anche la versione senza brillanti, comunque stilosa e curata nei dettagli, a partire dai 200 componenti e dalle 130 sfere che fanno ruotare il flip circolare). O del telefono-orologio touch screen di Lg, che un tempo si poteva immaginare solo al polso dell’agente 007 e che oggi è una realtà in diverse varianti, tra cui quella firmata Prada.
FUTURO – E mentre Gsma, il consorzio che raccoglie oltre 750 operatori della telefonia e 200 aziende produttrici di hardware e di software e che promuove il Mobile World Congress, firma assieme a 17 grandi marchi l’impegno a definire entro il 2012 un unico standard di caricabatteria per i telefonini, da Qualcomm arriva l’”e-zone”, un’ipotesi di come potrebbe evolvere un’operazione quotidiana e noiosa come la ricarica delle batterie. Si tratta di uno speciale svuotatasche su cui appoggiare il telefono (e anche gli altri oggetti che ci si ritrova al rientro in casa)e che grazie ad uno speciale dispositivo a impulsi elettrici è in grado di ridare energia alla batteria (consentendo tra l’altro all’utente di utilizzare il dispositivo in vivavoce anche durante la ricarica). Infine, nei giorni in cui molte compagnie presentano il proprio negozio virtuale, Sony Ericsson lancia quello che potrebbe diventare il nuovo “bancomat” dei contenuti multimediali: una download station che, posizionata in negozi e centri commerciali, consentirà agli utenti di scaricare direttamente nel cellulare film, brani musicali, giochi e altre applicazioni in pochissimo tempo e bypassando l’utilizzo del pc o la connessione diretta dal telefono. Il vantaggio? Un film completo passa dalla stazione di trasferimento (grande praticamente quanto un laptop aperto) al telefonino in circa tre minuti e senza il rischio di cadute improvvise della linea (l’apparecchio è offline ed è il gestore a provvedere periodicamente all’aggiornamento del magazzino dei titoli). Per ora il dispositivo è in fase di sperimentazione in alcune città asiatiche, a Singapore e in Malaysia in particolare. Ma se come ci si aspetta i risultati saranno positivi, il nuovo sistema potrà presto sbarcare anche in Europa.